Psicologia, Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale Centro di Schema Therapy EMDR e Mindfulness ad Arezzo

Il lutto psicologia cognitivo – evoluzionista e EMDR

A cura della dott.ssa Giovanna Mengoli

Gli autori trattano il tema del cordoglio con una ricchezza di riflessioni teoriche e cliniche  ponendo l’accento sul delicato equilibrio tra il lutto come processo psicologico connotato alla natura umana e il lutto patologico, dove il dolore diventa qualcosa di troppo forte, soverchiante e per tale motivo avente la capacità di disorganizzare le nostre esistenze arrivando in alcuni casi a tramandarsi come fattore di vulnerabilità nella vita delle generazioni successive.

Il libro di Antonio Onofri e Cecilia La Rosa, innanzitutto, affronta il tema dei lutti reali, non simbolici, non metaforici, ma del lutto inteso come esperienza di perdita dolorosa per la morte di una persona alla quale si è profondamente legati.

L’elemento su cui viene posto l’accento è che attraverso il lutto comprendiamo la natura intersoggettiva della nostra esistenza, mettendo in evidenza che quando i legami sono davvero significativi dopo la perdita possano soltanto trasformarsi e non finire del tutto.

Quando perdiamo qualcuno ci sentiamo inizialmente confusi, increduli, incapaci di credere che la persona a cui eravamo profondamente legati non ci sia più.

Per tale motivo inizia una ricerca pervasiva, allarmata, rabbiosa derivante dall’abbandono subito, ovvero si attiva in modo potente il nostro innato sistema d’attaccamento.

Il nostro sistema d’attaccamento è quel sistema innato che si attiva quando abbiamo bisogno d’aiuto, quando abbiamo bisogno dell’altro.

Ma naturalmente quando l’altro non c’è più, di fronte all’impossibilità del ricongiungimento proviamo  rabbia  che in seguito si trasforma in  disperazione, angoscia ed infine profonda tristezza.

Diventa a questo punto necessario attraversare il cordoglio, sopportare tutto il dolore emotivo che l’accompagna, accettare l’ineluttabilità della perdita e riorganizzare la relazione perduta esplorando un nuovo modo di “stare nel mondo” e una nuova relazione interna, viva, con il defunto; non di fine si tratta, dunque, ma di trasformazione.

Ed è quel particolare tipo di relazione, unica e indissolubile, a rendere il cordoglio, se pur universale in molte delle sue manifestazioni, così soggettivo.
Se nel processo fisiologico del lutto la relazione si trasforma e troviamo un graduale riattivarsi della capacità di reinvestire in nuovi interessi, attività, relazioni, è quando il lutto si complica che diventa difficile riappropriarsi della propria esistenza che resta ferma e disorientata in uno stato di minaccia, attesa, ricerca disperata, collera.

Gli autori descrivono tutta una serie di variabili bio – psico – sociali che concorrono a complicare il lutto o, in alcuni casi, a generare una reazione post-traumatica a tutti gli effetti.

Proprio quando il lutto da processo fisiologico si trasforma in lutto complicato c’è necessità di un  intervento terapeutico in grado di riattivare il processo naturale che conduce dalla disperazione per la perdita, al ricrearsi di una nuova relazione con la persona che è stata parte fondante e fondamentale della nostra stessa esistenza.

Gli autori descrivono possibili strade terapeutiche, come la Psicoterapia cognitivo – evoluzionista e l’EMDR, attraverso le quali il dolore si riorganizza e diventa maggiormente  tollerabile da poter essere vissuto e integrato nella nostra stessa esistenza. amore in assenza.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Onofri, A., La Rosa, C. (2015). Il lutto. Psicoterapia cognitivo – evoluzionista e EMDR. Giovanni Fioriti Editore, Roma.

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