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Il Centro Studi Etruria e il Gruppo Psicologi Arezzo con la direzione scientifica dello Studio Coradeschi presentano:
“Mindfulness nella pratica clinica” tenuto dalla Dr.ssa Silvia Villani
Sabato 9 giugno dalle 9 alle 18
Sede: Associazione Commericianti, Via XXV Aprile, 6 Arezzo
Info e prenotazioni: Studio Coradeschi 0575/354935 oppure 349 2582818 centrostudietruria17@gmail.com www.studiocoradeschi.org
Per iscriversi scaricare la scheda cliccando qui
A cura della Dr.ssa Giovanna Mengoli
“Puoi lasciarti indietro ciò che ti insegue, ma non puoi lasciarti indietro ciò che corre dentro di te”
Proverbio africano.
COSA SI INTENDE PER TRAUMA PSICOLOGICO?
Sono state date molte definizioni di Trauma Psicologico nel corso della storia, ma cosa si intende davvero con questo termine?
Ci può venire in aiuto l’etimologia stessa della parola, che deriva dal greco e che vuol dire “ferita”. Il trauma psicologico, dunque, può essere definito come una “ferita dell’anima”, come qualcosa che rompe il consueto modo di vivere e vedere il mondo e che ha un impatto negativo sulla persona che lo vive.
Esistono diverse forme di esperienze potenzialmente traumatiche a cui può andare incontro una persona nel corso della vita.
Esistono i “piccoli traumi” o “t”, ovvero quelle esperienze soggettivamente disturbanti che sono caratterizzate da una percezione di pericolo non particolarmente intesa. Si possono includere in questa categoria eventi come un’umiliazione subita o delle interazioni brusche con delle persone significative durante l’infanzia.
Accanto a questi traumi di piccola entità si collocano i traumi T, ovvero tutti quegli eventi che portano alla morte o che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care. A questa categoria appartengono eventi di grande portata, come ad esempio disastri naturali, abusi, incidenti etc.
L’essere stato vittima di un evento traumatico porta a conseguenze che possono essere riscontrabili non solo a livello emotivo, ma lasciano il segno anche nel corpo di chi è sopravvissuto a uno di questi eventi.
Ad oggi la psicoterapia ha fatto notevoli passi in avanti per il superamento delle conseguenze legate al trauma.
Cos’è l’EMDR
L’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) è un trattamento per le conseguenze delle esperienze traumatiche.
L’EMDR si è imposto per la sua efficacia come strumento elettivo per la terapia dello stress post-traumatico ed è stato come tale riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della sanità.
L’EMDR usa i movimenti oculari attraverso una stimolazione bilaterale per facilitare e accelerare la desensibilizzazione e l’elaborazione di eventi traumatici disturbanti.
L’approccio EMDR offre l’occasione non solo per rielaborare i traumi del passato, ma anche per potenziare le capacità personali e le risorse individuali, per affrontare le sfide della vita quotidiana, per andare davvero “oltre il trauma”.
Dr.ssa Giovanna Mengoli
Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Practitioner EMDR
Iscritta all’ Albo degli Psicologi della Toscana Nr. 6087
Per informazioni dettagliate scaricate la Brochure informativa qui sotto:
Il Centro Studi Etruria in collaborazione con Studio Coradeschi è lieto di presentare
Corso ECM Sabato 17 Marzo 2018
Schema Therapy, l’approccio integrato al trattamento dei Disturbi di Personalità
tenuto da : F. Tinelli
Per iscrizioni cliccare qui
Arezzo Sabato 17 Marzo 2018
FONDAMENTI DI SCHEMA THERAPY
a cura del Dr Filippo Tinelli
Per iscriversi cliccare nel link accanto ISCRIZIONE SCHEMA THERAPYo
A partire da sabato 17 febbraio per 8 settimane dalle 10 alle 12 inizieranno gruppi mindfulness dedicati a tutti coloro che desiderano ritrovare equilibrio e benessere psicologico e fisico attraverso esercizi derivati dalle pratiche meditative. Nel corso degli incontri i partecipanti verranno guidati da terapeuti esperti e potranno allenare le nuove capacità apprese con materiale audio da utilizzare a casa. Il protocollo impiegato ideato dal Dott. Kabat-Zinn, biologo e professore emerito di medicina di fama mondiale alla University of Massachussets e fondatore della Stress Reduction Clinic, ha ottenuto nell’ultimo decennio numerose prove di efficacia nell’aiutare persone sottoposte ad eccessivo stress, ansia e preoccupazione. Inoltre una pratica costante permette di migliorare la qualità del sonno, lenire cefalea ed altri sintomi psicosomatici, e più in generale di sviluppare un atteggiamento volto alla piena e completa consapevolezza del momento presente spesso soffocata da preoccupazioni sul futuro e rimuginazioni sul passato.
Per iscriversi ai gruppi è previsto un incontro conoscitivo-informativo gratuito con uno dei conduttori del corso. Puoi richiedere il colloquio o informazioni più dettagliate utilizzando il modulo di contatto sulla sinistra oppure scrivendo a studiocoradeschi@gmail.com oppure contattando lo Studio Coradeschi allo 0575 354935 – 3398181946
A cura della dott.ssa Giovanna Mengoli
Gli autori trattano il tema del cordoglio con una ricchezza di riflessioni teoriche e cliniche ponendo l’accento sul delicato equilibrio tra il lutto come processo psicologico connotato alla natura umana e il lutto patologico, dove il dolore diventa qualcosa di troppo forte, soverchiante e per tale motivo avente la capacità di disorganizzare le nostre esistenze arrivando in alcuni casi a tramandarsi come fattore di vulnerabilità nella vita delle generazioni successive.
Il libro di Antonio Onofri e Cecilia La Rosa, innanzitutto, affronta il tema dei lutti reali, non simbolici, non metaforici, ma del lutto inteso come esperienza di perdita dolorosa per la morte di una persona alla quale si è profondamente legati.
L’elemento su cui viene posto l’accento è che attraverso il lutto comprendiamo la natura intersoggettiva della nostra esistenza, mettendo in evidenza che quando i legami sono davvero significativi dopo la perdita possano soltanto trasformarsi e non finire del tutto.
Quando perdiamo qualcuno ci sentiamo inizialmente confusi, increduli, incapaci di credere che la persona a cui eravamo profondamente legati non ci sia più.
Per tale motivo inizia una ricerca pervasiva, allarmata, rabbiosa derivante dall’abbandono subito, ovvero si attiva in modo potente il nostro innato sistema d’attaccamento.
Il nostro sistema d’attaccamento è quel sistema innato che si attiva quando abbiamo bisogno d’aiuto, quando abbiamo bisogno dell’altro.
Ma naturalmente quando l’altro non c’è più, di fronte all’impossibilità del ricongiungimento proviamo rabbia che in seguito si trasforma in disperazione, angoscia ed infine profonda tristezza.
Diventa a questo punto necessario attraversare il cordoglio, sopportare tutto il dolore emotivo che l’accompagna, accettare l’ineluttabilità della perdita e riorganizzare la relazione perduta esplorando un nuovo modo di “stare nel mondo” e una nuova relazione interna, viva, con il defunto; non di fine si tratta, dunque, ma di trasformazione.
Ed è quel particolare tipo di relazione, unica e indissolubile, a rendere il cordoglio, se pur universale in molte delle sue manifestazioni, così soggettivo.
Se nel processo fisiologico del lutto la relazione si trasforma e troviamo un graduale riattivarsi della capacità di reinvestire in nuovi interessi, attività, relazioni, è quando il lutto si complica che diventa difficile riappropriarsi della propria esistenza che resta ferma e disorientata in uno stato di minaccia, attesa, ricerca disperata, collera.
Gli autori descrivono tutta una serie di variabili bio – psico – sociali che concorrono a complicare il lutto o, in alcuni casi, a generare una reazione post-traumatica a tutti gli effetti.
Proprio quando il lutto da processo fisiologico si trasforma in lutto complicato c’è necessità di un intervento terapeutico in grado di riattivare il processo naturale che conduce dalla disperazione per la perdita, al ricrearsi di una nuova relazione con la persona che è stata parte fondante e fondamentale della nostra stessa esistenza.
Gli autori descrivono possibili strade terapeutiche, come la Psicoterapia cognitivo – evoluzionista e l’EMDR, attraverso le quali il dolore si riorganizza e diventa maggiormente tollerabile da poter essere vissuto e integrato nella nostra stessa esistenza. amore in assenza.
BIBLIOGRAFIA:
- Onofri, A., La Rosa, C. (2015). Il lutto. Psicoterapia cognitivo – evoluzionista e EMDR. Giovanni Fioriti Editore, Roma.
Arezzo, sabato 20 gennaio 2018
Corso ECM “Lutto, fra fisiologia e psicopatologia. Linee guida per un intervento”
tenuto da A. Onofri
Per iscrizioni cliccare qui