Psicologia, Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale Centro di Schema Therapy EMDR e Mindfulness ad Arezzo

Enuresi Notturna Primaria

enuresiUn bambino che segue normalmente le tappe di sviluppo, inclusa la capacità di contenimento dell’urina, entro i 5 anni dovrebbe raggiungere questa autonomia anche di notte, quando invece il bambino continua ad avere incidenti notturni frequenti durante il sonno allora si può parlare di enuresi notturna primaria.

 

DEFINIZIONE in particolare il DSM IV TR definisce enuresi notturna primaria quella situazione in cui avviene una ripetuta emissione di urina nel letto o nei vestiti, il comportamento è clinicamente significativo, come manifestato da una frequenza di almeno 2 volte a settimana e in assenza di un precedente apprendimento, per almeno 3 mesi consecutivi e questo causa un disagio significativo o compromette l’area sociale o scolastica del bambino (per esempio alcuni bambini a causa di questo problema possono rifiutarsi di andare ad un campo scuola o di invitare amici a dormire, per paura di essere smascherati).

L’età cronologica è di almeno 5 anni e il comportamento non è dovuto all’effetto di una sostanza medica o di una condizione medica generale (diabete, spina bifida, ecc..)

Spesso un bambino enuretico ha un parente che ha sofferto del suo stesso problema (genitori, zii, nonni, ecc.).

 

INCIDENZA L’enuresi notturna riguarda circa il 10% dei bambini di sei anni, 1% degli adulti tra i 15 e i 50 anni è enuretico.

MANIFESTAZIONI ASSOCIATESpesso il bambino che ha questo problema, anche durante il giorno, non si accorge di dover andare in bagno se non all’ultimo momento, non si sofferma molto in bagno per le pratiche igieniche (come lavarsi le mani) ma torna quasi subito all’attività precedente, questo può portare il bambino a piccole emissioni di urina anche diurne, il genitore può accorgersene quando mette a lavare le mutandine che appaiono più sporche del normale.

Molte sono le abitudini che il bambino mette in atto che possono favorire il mantenimento del disturbo nel tempo, per esempio l’uso del pannolone è vero che permette al genitore di non dover cambiare le lenzuola ogni notte, ma non permette al bambino di attivarsi per imparare a contenere l’urina “tanto c’è il pannolone” inoltre può minare la sua autostima, soprattutto se ha un fratello o una sorella che non ne fanno uso.

Molti comportamenti delle persone che stanno vicino al bambino possono favorire il mantenimento del problema anche in modo inconsapevole, per questo è importante rivolgersi ad un esperto e identificare così il comportamento più adeguato da adottare.

 

TRATTAMENTOanche nel caso dell’enuresi la terapia cognitivo comportamentale coinvolge attivamente sia i genitori sia il bambino, è necessario infatti che ognuno si assuma un ruolo specifico per favorire la risoluzione del problema, questo determinerà la riuscita o meno del trattamento e vengono pattuite delle precise condizioni.

CONDIZIONI PER IL TRATTAMENTO

tali condizioni vengono poste quali preliminari al trattamento e fanno parte del contratto terapeutico, verranno esposte ai genitori e al bambino:

– assenza di condizioni organiche

– assenza di situazioni familiari che possono giustificare il mantenimento del problema (situazioni in cui il comportamento enuretico ha la funzione di attirare l’attenzione e la famiglia risponde a tale richiesta o situazioni di aggressività espressa verbalmente o fisicamente in famiglia, ecc.).

– motivazione e collaborazione da parte dei genitori

– motivazione e responsabilizzazione in prima persona da parte del bambino rispetto al problema

– la terapia è prescrittiva, quindi il terapeuta darà delle indicazioni chiare e specifiche che dovranno essere rispettate.

– se le condizioni sono rispettate, esiste una altissima probabilità di successo.

Le tappe del trattamento:

OSSERVAZIONE: l’osservazione è una parte fondamentale dell’intervento, verranno date delle schede ai genitori che per almeno 2 settimane (ma anche per un mese) dovranno prendere nota degli incidenti enuretici notturni dei loro figli al fine di identificare quale è la fascia oraria critica in cui avvengono le perdite di urina (perché spesso diventano abitudini inconsapevoli), tutto ciò senza mai svegliare il bambino.

PSICOEDUCAZIONE: la fase psicoeducativa permette ai genitori e al bambino di conoscere meglio il disturbo e di sapere cosa ha mantenuto nel tempo il problema e cosa occorre modificare, sia durante il giorno (come le abitudini idriche, le pratiche igieniche quando si va in bagno), sia durante la notte (eliminare il pannolone, svegliarsi per andare in bagno, ecc..).

CONTRATTO: Il contratto è una specifica tecnica che prevede la stesura di un contratto in duplice copia (una per il terapeuta e una per la famiglia) in cui ognuno dei protagonisti (genitori- figlio- terapeuta) saranno chiamati a rispettare delle precise regole che includeranno le tecniche di intervento, e infine ognuno firmerà entrambe le copie.

 

Il trattamento prevede esercizi diurni e notturni

 

Token economy la token economy è una tecnica di rinforzo importante, che farà da sfondo agli obiettivi previsti dagli esercizi diurni e notturni, per motivare il bambino al trattamento, grazie ai risultati ottenuti infatti, il bambino potrà accedere a dei premi precedentemente pattuiti con il terapeuta e con i genitori, per avere anche un ritorno concreto del suo impegno oltre all’importanza della lode da parte del genitore e della soddisfazione personale.

 

ESERCIZI DIURNI di ritenzione progressiva Tali esercizi perseguono i seguenti obiettivi:

  • discriminazione dello stimolo della minzione

  • aumento della capacità di contenimento consapevole dell’urina per tempi crescenti

  • portano l’attenzione della persona sul problema

  • cambia l’attribuzione, in termini di importanza , che la persona dà al bisogno di urinare

  • generalizzazione dell’apprendimento anche al controllo notturno

PRATICHE IGIENICHEogniqualvolta che il bambino usa il bagno, farà attenzione a svuotare completamente la vescica

svolgerà con attenzione le pratiche igieniche (lavarsi le mani, fare il bidet)

resterà comunque in bagno per un periodo tempo prestabilito (solitamente alcuni minuti)

gli obiettivi di tali esercizi sono:

  • veicolare l’attenzione del bambino sulla necessità di

  • svolgere correttamente il processo di minzione

  • veicolare l’attenzione del bambino sulla necessità di compiere adeguatamente le pratiche igieniche necessarie

  • portare la sua attenzione sulla cura del proprio

CONTROLLO IDRICO sarà importante educare il bambino ad assumere una quantità di liquidi adeguata prima di coricarsi.

 

 

ESERCIZI NOTTURNI

SVELGIE PROGRAMMATE una volta identificate le fasce orarie critiche di incidenti notturni verrà messa una sveglia poco prima della fascia oraria interessata per permettere al bambino di andare in bagno

COSTO DELLA RISPOSTA delegare, quando possibile, al bambino la responsabilità delle lenzuola quando si bagnano (se il bambino è piccolo si può chiedere di aiutare il genitore a rifare il letto).

 

 

Riferimenti bibliografici:

Francesco Rovetto, enuresi ed encopresi guida pratica al trattamento medico psicologico 1987 Masson editore

Mower O. H., Mower W. M. (1938) Enuresis: a method for its study and treatment, The American Journal of Orthopsychiatry, pp. 439-459.

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