Psicologia, Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale Centro di Schema Therapy EMDR e Mindfulness ad Arezzo

Autostima: istruzioni per l’uso

narciso

 

 

Articolo cura della Dott.ssa Giovanna Mengoli

“Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”.

”Un uomo trovò un uovo d’aquila e lo mise nel nido di una chioccia.

L’uovo si schiuse contemporaneamente a quelle della covata, e l’aquilotto crebbe insieme ai pulcini.

Per tutta la vita l’aquila fece quel che facevano i polli del cortile, pensando di essere uno di loro.

Frugava il terreno in cerca di vermi ed insetti, chiocciava e schiamazzava, scuoteva le ali alzandosi da terra di qualche decimetro.

Trascorsero gli anni, e l’aquila divenne molto vecchia. Un giorno vide sopra di sé, nel cielo sgombro di nubi, uno splendido uccello che planava, maestoso ed elegante, in mezzo alle forti correnti d’aria, muovendo appena le robuste ali dorate.

La vecchia aquila alzò lo sguardo, stupita. “Chi è quello?” chiese.

“è l’aquila, il re degli uccelli” rispose il suo vicino. “Appartiene al cielo. Noi invece apparteniamo alla terra, perché siamo polli”. E così l’aquila visse e morì come un pollo, perché pensava di essere tale.

Anthony de Mello

 

Questa metafora ci fa comprendere come la nostra mente è “come una lente: la visione di sé stessi e del proprio corpo avviene attraverso una lente che può modificare, deformare, ampliare o distorcere ciò che si osserva”.

Dobbiamo quindi imparare a conoscere questa lente e i suoi filtri, perché essa influisce non solo sul modo in cui vediamo il nostro corpo, ma sul modo in cui vediamo noi stessi in generale e quindi sulla nostra autostima. A sua volta, il modo in cui vediamo noi stessi è a fondamento del nostro modo di porci rispetto all’ambiente, alla nostra vita.

In realtà non è così semplice, esiste una componente individuale, personale, che si tralascia, ma che risulta essere determinate per l’autostima. L’autostima è una stima, una valutazione, che si fa di se stessi, un giudizio derivante dalla domanda: “Cosa penso di me?”.

Se si ha una buona concezione di se stessi, allora si avrà un’alta autostima, altrimenti ci si disistima. Solitamente, quest’ultima deriva da un divario che si crea tra ciò che si vorrebbe essere e ciò che realmente si è. Quando queste due valutazioni sono distanti, si determina una discrepanza che porta ad una scarsa considerazione di se stessi. Ed è proprio qui che si comincia a rimuginare negativamente su quanto poco valore si ha. 

Se l’autostima cala significa che qualcosa d’importante sta accadendo, in qualche modo si inseguono i desideri altrui trascurando quelli che sono i nostri reali bisogni, e così si cade nel baratro del non valore, pensando che i desideri altrui sono sempre migliori dei propri.

Perché è così importante avere una buona stima di se stessi?

Quando percepiamo un calo della nostra autostima siamo portati a non sentirci più efficaci ed efficienti, provando emozioni quali rabbia e tristezza.

Tali sentimenti ci spingono a ricercare all’esterno qualcosa che ci possa confermare o migliorare il nostro valore.

Avere una scarsa considerazione di se stessi, ci porta inevitabilmente ad evitare di affrontare determinate situazioni, siano esse sociali, professionali per paura di poter commettere errori e percepirsi inadeguati ai propri occhi e a quelli degli altri.

Quando si verifica un insuccesso siamo portati a soffrire maggiormente associando quanto accaduto esclusivamente a noi stessi e ad una nostra mancanza. Per cui se i progetti, i lavori o le iniziative intraprese non sfociano nel giusto successo che meritano allora si raggiunge un fallimento.

Mentre, quando si sperimenta un successo si tende a svalutarlo e ad attribuirlo a cause esterne piuttosto che a se stessi.

D’altro canto colui che ha una giusta visione di sé stesso è pienamente consapevole del fatto che non tutti i progetti o iniziative si concludono con successo, che probabilmente alcuni d’essi non raggiungeranno gli obiettivi sperati.

La mancanza di fiducia in sé stessi può danneggiare la vita, al punto da creare situazioni anche senza via d’uscita, a meno che non si passi ai ripari e si costruiscano delle certezze su cui contare.

Inoltre, chi sperimenta una bassa autostima spesso vive la sensazione di non avere o di perdere il controllo delle proprie emozioni, che conosce poco.

Ci sentiamo in tal modo incapaci di raggiungere i nostri obiettivi nel modo in cui vorremmo che fossero raggiunti.

Per tale motivo è necessario avere consapevolezza delle proprie emozioni imparando a riconoscerle ed entrare in contatto la propria sofferenza. Solo così si può capire perché è importante avere una buona stima di noi stessi.

Per perseverare questo obiettivo bisogna lavorare sull’immagine di se, che non significa dimagrire, smettere di fumare etc…, perché così facendo ancora una volta si sta rispondendo a dei diktat sociali, esterni, che potrebbero non corrispondere alle esigenze della persona.

Lavorare su stessi significa comprendere gli obiettivi si vuole raggiungere, volersi bene e stimarsi per quelli che si è. Ognuno di noi è unico e irripetibile anche se ha dei difetti, la perfezione non è umana. 

Per questo dobbiamo neutralizzare le visioni distorte che non ci permettono di volerci bene per come siamo.

Date alla vostra Aquila una chance e non permettete mai a nessuno di convincervi che siete solo un pollo e che niente potrà cambiarvi.

 Sarà necessario così aprirsi alla vita con una rinnovata curiosità, abbandonare le cattive competizioni ed incentivare la volontà di vivere la propria esistenza con amore e passione. Ognuno di noi saprà scoprire così il sapore delle proprie esperienze.

 La Terapia Cognitivo – Comportamentale lavora proprio su quelle che sono le percezioni sbagliate che abbiamo di noi stessi e della realtà.

Bibliografia

  • De Mello, A., (2013), Messaggio per un’aquila che si crede un pollo. Pickwich, Milano

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