Psicologia, Psichiatria e Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale Centro di Schema Therapy EMDR e Mindfulness ad Arezzo

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Incontro gratuito “Essere coppia oggi e domani: dalla favola dell’innamoramento alle difficoltà quotidiane”

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Giovedi 10 Aprile alle ore 18:30 presso il Palazzetto del Nuoto, Viale Gramsci Arezzo (STADIO)

si terrà l’incontro gratuito rivolto a tutta la popolazione per la promozione del benessere psicologico.

Il tema dell’incontrò sara:

Essere coppia oggi e domani: dalla favola dell’innamoramento alle difficoltà quotidiane”

e sarà tenuto dalla Dott.ssa Cristina Jacchia Psicologa-Psicoterapeuta.

Durante il seminario verranno affrontati argomenti quali le fasi dell’innamoramento, in che modo le difficoltà quotidiane possono influenzare le dinamiche di coppia, quando la delusione delle aspettative diventa un problema relazionale e quali passaggi possono aiutare a superare i problemi.

Vi aspettiamo

 

Seminario gratuito:” Le regole a casa, come strutturarle e come farle rispettare”

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Sabato 5 Aprile ore 10:00 si terrà presso l’asilo Nido “Stella Stellina” di Cavriglia (Ar) un incontro gratuito rivolto ai genitori sul tema delle regole:

LE REGOLE A CASA, COME STRUTTURARLE E COME FARLE RISPETTARE

l’obiettivo principale è quello di offrire ai genitori spunti di riflessione e strumenti che possono concretamente aiutare a gestire meglio le difficoltà quotidiane

L’incontro verrà tenuto da professionisti dello Studio Coradeschi.

Vi aspettiamo!

 

 

Libreria Edison, Domenica 30 Marzo ore 17:30: “DORMIRE BENE PER VIVERE MEGLIO”

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Domenica 30 Marzo ore 17:30 si terrà presso la Libreria Edison, Piazza Risorgimento, 30 ad Arezzo

un incontro gratutito tenuto dal Dott. Davide Coradeschi sul tema :

“DORMIRE BENE PER VIVERE MEGLIO: CONOSCERE E MIGLIORARE IL PROPRIO SONNO”

Il Dott.  Coradeschi, autore di libri e articoli scientifici come “Insonnia,Strumenti di valutazione psicologica” edito da Centro Studi Erikson, è uno dei massimi esponenti per quanto riguarda l’igiene del sonno e i disturbi ad esso correlati.

L’incontro ha l’intento di promuovere informazioni sulle fasi del sonno, accrescere consapevolezza sulle cause di un cattivo sonno e su come cercare di migliorare la qualità del proprio riposo notturno, fermando la mente  e preparando il corpo al sonno  per garantire un benessere psicofisico alla persona.

L’incontro gratuito è aperto a tutta la popolazione

 

 

 

Ciclo di incontri gratuti per il Benessere Psicologico

Lo studio Coradeschi organizza una serie di incontri rivolti a tutta la popolazione per la promozione del benessere psicologico. Gli argomenti trattati saranno relative a tematiche quali il Sonno, Il rapporto di Coppia, La gestione dello Stress, Le nuove dipendenze.

Gli incontri si terranno presso c/o Palazzetto del Nuoto, Costruzione e Gestione Sport Chimera, Srl

Viale Gramsci, 7 Arezzo

Il primo degli incontri verrà tenuto dal Dott. Davide Coradeschi Lunedi 31 Marzo ore 21:15

DORMIRE BENE PER VIVERE MEGLIO

a seguire:

Giovedi 10 Aprile ore 18:30  “ESSERE COPPIA OGGI E DOMANI” Relatrice Dott. ssa Cristina Jacchia

Giovedì 17 Aprile ore 20:15  “KEEP CALM AND RELAX YOURSELF” Relatori Dott. Rossano Bisciglia e Dott.ssa Elena Mannelli

Gioved’ 8 Maggio ore 18:30 “LA TRAPPOLA DEL GIOCO D’AZZARDO” Relatrice Dott.ssa Giovanna Mengoli

Giovedì 15 Maggio ore 18:30 “LE NUOVE DIPENDENZE” Relatrice Dott.ssa Elena Mannelli

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Training “Gestione dello Stress”

TRAINING COGNITIVO COMPORTAMENTALE “GESTIONE DELLO STRESS”

Lo studio Coradeschi organizza Training Cognitivo Comportamentale per la Gestione dello Stress rivolto a tutti coloro che desiderano accrescere il proprio benessere psicofisico. Il corso sarà organizzato in incontri di gruppo, a frequenza settimanale presso la Sede di Arezzo.

Capire quali sono le fonti dello stress, cosa può esserti di aiuto e cosa invece ti ostacola nel vivere una vita serena, sono fattori importanti per ritrovare un equilibrio tra mente e corpo.

Il training di  “Gestione dello stress” ha lo scopo di accompagnarti in un percorso volto a comprendere il rapporto fra il tuo modo di pensare e ciò che senti. Imparare a vivere nel presente ti aiuta a ridurre la tendenza a tornare con la mente sul passato o a preoccuparti eccessivamente del futuro secondo i principi delle tecniche Mindfulness.

Il cammino verso una migliore qualità della vita sarà reso possibile dall’apprendimento di strategie di rilassamento (es.Training Autogeno) e tecniche pratiche ed efficaci  di gestione dei problemi (es.Problem Solving e Assertività) derivate dalla Terapia Cognitivo Comportamentale

Il ciclo di incontri verrà condotto dal Dott. Rossano Bisciglia, Psicologo e Psicoterapeuta, e dalla Dott.ssa Elena Mannelli, Psicologa

locandina gruppo coradeschiok

 

 

Per partecipare e per qualsiasi altra informazione

Dott.ssa Elena Mannelli

cell. 339.8414536

Quando il cibo è un nemico

Essere in casa, da soli, dopo una giornata difficile, in un momento difficile, avvertire un’emozione spiacevole e trovarsi poi di fronte al frigorifero o sul divano con in mano il pacco ormai vuoto di biscotti e rendersi conto di aver mangiato non per fame. Succede spesso, troppo spesso, stando alle percentuali di incidenza dei Disturbi dell’Alimentazione come la Bulimia o il Binge Eating Disorder e ancora troppo poco viene detto affichè si possa capire il problema e chiedere aiuto a specialisti. l’abbuffata è un momento in cui la persona mangia una grande quantità di cibo senza avvertire il controllo della situazione, spesso in risposta, non tanto ad una sensazione fisiologica di fame, ma come una gestione di momenti di sofferenza emotiva legati ad emozioni come la noia, la rabbia, la delusione, il dispiacere o la frustrazione. Coccolarsi con un dolcetto quando si è giù è molto diverso per persone che soffrono di un problema alimentare, perchè quel cioccolatino diventa una, due, tre scatole di cioccolatini e subentra poi, potente e distruttiva, la sensazione di disagio per quello che si è mangiato. Senso di colpa e sensazioni di disgusto per sè stessi possono accompagnare questi momenti. Ripromettersi di non farlo più o cercare di mangiare meno per compensare le calorie immagazzinate non sono strategie funzionali per ritrovare un corretto equilibrio, anzi mantengono e alimentano un circolo vizioso fatto di momenti di digiuno e momenti di abbuffate. Ma chiedere aiuto è possibile e le ultime terapie di impostazione cognitivo-comportamentale stanno dando importanti prove di efficacia. Imparare a gestire le emozioni negative in modo funzionale, tornare a mangiare per fame e non per sopperrire ad una mancanza, ristabilire corrette abitudini alimentari sono tutte modalità che possono aiutare la persona prigioniera del cibo, perchè questo torni ad essere un piacere e non un incubo.

Dott.ssa Elena Mannelli

Scegliere: Libertà o Prigione?

“Esistere significa “poter scegliere”; anzi, essere possibilità. Ma ciò non costituisce la ricchezza, bensí la miseria dell’uomo. La sua libertà di scelta non rappresenta la sua grandezza, ma il suo permanente dramma. Infatti egli si trova sempre di fronte all’alternativa di una “possibilità che sí” e di una “possibilità che no”senza possedere alcun criterio di scelta. E brancola nel buio, in una posizione instabile, nella permanente indecisione, senza riuscire ad orientare la propria vita, intenzionalmente, in un senso o nell’altro

Søren Kierkegaard, Aut-Aut, 1843

Molte volte nella vita ci troviamo di fronte a dover prendere delle scelte. Importanti o banali che siano possono comunque metterci davanti a momenti se non dolorosi, complicati. Le parole del filosofo Kierkergaard sembrano cogliere in un modo pungente e drammatico, quello che può accadere ad ognuno di noi, in momenti delicati dell’esistenza in cui, di fronte, abbiamo due binari da poter percorrere, due strade che si aprono e creano scenari diversi e portano in luoghi non conosciuti. E’ possibile, e allora doloroso, trovarsi a “brancolare nel buio, senza riuscire ad orientare la propria vita, nella permamente indecisione“, ma molto può essere fatto, perchè è possibile trovare le risorse che aiutino a capire, e forse meglio, a sentire, qual’è il nostro treno sul quale salire.

Il processo di scelta comporta sempre il dover perdere qualcosa, in favore di qualcos’altro più importante. Ma la scelta è davvero una prigione come scriveva Kiergardaard, o è libertà, evoluzione e crescita? Perchè è così difficile scegliere?

Dietro al problema di scelta ci possono essere molteplici fattori. L’incapacità di sentire, sapere e comprendere realmente le proprie emozioni confonde  e impedisce la consapevolezza di ciò che si vuole, elemento imprescindibile nel processo decisionale. La difficoltà di trovare la lucidità mentale per arrivare a poter vedere quali sono le nostre priorità nella vita, in un momento e in un mondo dove tutto sembra irrinunciabile e ugualmente importante, in cui tutte le possibilità si accavvallano l’una sull’altra, annebbiano la mente, in un vortice di pensieri confusi e confusivi che rendono la scelta una prigione e non una libertà. Anche il timore dell’incertezza che il domani riserva è spesso, una catena che tiene legati e immobili  costringendo la ricerca senza fine di soluzioni che riparino da tutti i possibili esiti, così come l’affanno del sapere quale sia la cosa “giusta da fare” impedisce, blocca e crea malessere. In entrambi i casi, la delusione dello scontro con la realtà, dove l’assenza di nei e di rischi non esiste, porta a correre a vuoto in una pista chiusa, senza riuscire a trovare la propria strada per andare oltre.

E’ possibile tornare a vivere la scelta come libertà e il cambiamento come opportunità uscendo dal vortice di dubbi e paure che impediscono l’evolversi della vita e degli eventi. Capire cosa imprigiona, qual’è il problema dietro la sofferenza di un qualcosa che dovrebbe farci sentire liberi e non schiavi, è il primo passo per andare avanti. Capire e capirsi in momenti di crisi è il modo per superarli nel presente e la chiave per vivere il futuro con la consapevolezza che si hanno gli strumenti per affrontarli nuovamente. La sceltà è libertà, tuttavia siamo noi per primi  a dover slegare le nostre manette.

Dott.ssa Elena Mannelli

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…l’uomo è pienamente tale solo quando gioca“

(Schiller)

 

 

 

Mercoledi 15 gennaio 2014, presso la Biblioteca Comunale di Figline V.no

alle ore 17:30 si terrà il primo dei due incontri tenuti dalla Dott.ssa Cristina Jacchia sull’importanza del gioco per un sano sviluppo cognitivo sociale ed emotivo del bambino.

Materiale utile all’approfondimento e all’applicazione pratica delle tecniche trattate verrà inviato a tutti i partecipanti al termine dell’incontro rivolto a tutti i genitori interessati.

Vi aspettiamo!

 

Disturbo Ossessivo Compulsivo: novità per la diagnosi

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Nel campo della ricerca in Psichiatria e in Psicoterapia è ormai uscito il nuovo sistema di classificazione dei distrubi psichiatrici internazionale DSM 5 (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) disponibile in italiano nella prossima primavera.

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo, sin’ora classificato tra i disturbi d’Ansia, arriverà ad essere un’entita nosografica a sé stante e accanto a questo alcune patologie legate allo spettro ossessivo compulsivo vengono riconosciute come patologie classificabili e non più sottotipi come ad esempio il Disturbo da Accumulo.

Lo Studio Coradeschi si occupa, sia in ambito di ricerca che in quello del trattamento, in modo approfondito di tali patologie.

per una letteura maggiormente dettagliata della nuova classificazione in merito si suggerisce il link http://www.stateofmind.it/2013/12/dsm-5-ocd-ossessivo-compulsivo-correlati/  di Elena Mannelli

Depressione. Che cos’è?

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La parola depressione è entrata ormai nel modo comune di parlare, nel vocabolario di tutti i giorni, per indicare uno stato di momentanea tristezza, di umore basso e di difficoltà.

Purtoppo, però, la depressione propriamente detta è un male molto peggiore e imparare a vederlo, conoscerlo e soprattutto ri-conoscerlo nel suo primo insorgere è uno dei fattori principali e fondamentali per poi combatterlo.

Non è sempre facile capire se qualcuno che ci è vicino sta passando semplicemente “un brutto periodo” oppure se davvero ha una serie di caratteristiche che dovrebbero arrivare all’attenzione di uno specialista.

Il principale aspetto è il tono dell’umore, basso, si nota una tristezza che prima non c’era. Accanto a questo poi ruotano una serie di sintomi che riguardano il funzionamento globale della persona. Si possono notare cambiamenti nell’appetito (si mangia molto di meno, a volte molto di piu), si piange più spesso, si dorme poco, peggio, oppure fin troppo, senza mai sentirsi riposati, ci può essere un rallentamento anche nel modo di muoversi, o al contrario una agitazione fastidiosa, si manca di concentrazione nelle normali faccende quotidiane e non si rende più come prima, perchè si è stanchi. La persona che soffre di un disturbo dell’Umore, in questo caso Depressivo, tende a non avere più le energie per fare ciò che faceva naturalmente prima. Tutto questo ha un’intensità e una durata maggiori rispetto ad esperienze di “normale tristezza” che fanno parte della vita di ognuno.

Può essere scambiato per mancanza di volontà, ma è qualcosa di molto più profondo; ci possono essere pensieri di autocolpevolizzazione, autodenigratori che mantengono e rafforzano un potente circolo vizioso verso il basso.

Per le persone che stanno vicino è importante conoscere quali sono le manifestazioni della Depressione, poichè se ne può uscire. E’ vero che è un male fin troppo comune nel nostro mondo e in questo periodo storico, ma è un male al quale c’è rimedio. Le linee guida internazionali circa la salute mentale danno precise indicazioni di efficacia di terapie farmacologiche e soprattutto sottolinenano l’importanza delle psicoterapie.

L’approccio cognitivo-comportamentale è il trattamento d’elezione per queste problematiche poichè lavora contemporaneamente sugli aspetti del pensiero e sui comportamenti per ri-attivare la persona restituendo serenità e voglia di fare.

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